domenica, gennaio 24, 2010

Il silenzio deve finire, prima o poi. (30 agosto 2009)

Vuoti e pieni. L'essenza della vita e della musica. Vuoti e pieni.

E, a quanto pare, diventa difficile produrre o vivere qualcosa di estremo che sia anche interessante, piacevole, degno di attenzione, comprensibile e un sacco di altri termini che esemplificano questi concetti.
Vuoti e pieni.
Tuttavia, l'equilibrio porta alla prevedibilità, alla ripetitività. Mancanza di sorprese, scarso interesse, noia.

Questo non ha nessuna pretesa di essere un manifesto artistico, né una raccolta di aforismi e consigli di vita. Non ho il titolo per fare cose del genere, anche se mi piacerebbe averlo.
Chissà, magari un giorno...

A chi può piacere una musica, o una vita (concetti per me inscindibili) che si muove sempre senza scossoni, senza piaceri forti o grandi delusioni? Esistono persone così, non le capisco. Una musica non dà emozioni necessariamente per motivi strutturali: può essere semplice ma avere certe note suonate in modo estremamente particolare. Allo stesso modo, una vita può procedere in modo regolare, stabile, ma essere impreziosita dall'amore per essa di chi la vive: una persona che fa un lavoro a le gradito, per esempio.

Sia chiaro, per questo tipo di cose apprezzo solo la musica, non la vita.

Mi dicono che tendo sempre a portare tutto all'estremo, ma se pensiamo al ragionamento iniziale, pieni e vuoti, vuoti e pieni, il vero equilibrio, la vera bellezza, il vero piacere non sono forse una continua e imprevedibile alternanza tra di loro?
Chi non capisce questa bellezza (la stragrande maggioranza delle persone, almeno per quelle poche che ho conosciuto finora) non capisce la musica e non capisce la vita.

Insicurezza
Alea
Incertezza
Caso
Azzardo

Questo vorrei essere, questo vorrei suonare, questo vorrei vivere: pieni e vuoti.

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