domenica, gennaio 24, 2010

Il disordine. (21 gennaio 2010)

Quando dico disordine non intendo solo quello materiale, mentale, personale. Il disordine è una vera e propria concezione di vita; subcosciente, aggiungerei.
La parte cosciente si materializza nel fuggire dalle responsabilità, nel tormento interiore perché ci si sente in gabbia, nell'allontanarsi da rapporti personali troppo impegnativi o potenzialmente seri. La parte subcosciente è l'essenza stessa del disordine. Ovvero, avere priorità totalmente diverse da quelle che si attribuirebbero a una cosiddetta persona sensata.

Sono circondato da gente (non persone, proprio gente) che aspira a trovare un lavoro soddisfacente, o quantomeno che gli piaccia; vogliono comprare una casa e farsi una bella famiglia, invecchiare col proprio compagno, circondati da una famiglia che aumenta di numero man mano che le generazioni compaiono.
E ovviamente non vengo capito, quando percepisco dell'assurdo in tutto questo e provo a farglielo notare. Io, bollato da sempre come un insensibile materialista, sono probabilmente più sensibile e attento all'incorporeo di tutti coloro che mi circondano messi assieme.

Perché io desidero l'Arte, desidero il Piacere, la Gioia. Sono alla loro ricerca, disperatamente, da anni; anche senza capirlo. Non è facile capire cosa si desidera e di cosa si ha bisogno, soprattutto se sono concetti così alti e complessi.
Ma quando l'hai capito, niente può fermare la tua ricerca, perché vivrai tutto il resto senza preoccupartene, lasciando che le delusioni del quotidiano, piccole o grandi che siano, ti scivolino sopra.

Non sono importanti.

L'importante è che la Ricerca continui. La Ricerca è importante quanto i suoi obiettivi, perché ogni passo fatto in avanti e ogni errore scovato fanno sì che la Meta sia più vicina.

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